Ricerche naturalistiche in Valle d’Ala
di Claudio Santacroce
A partire dalla seconda metà del Settecento, le Valli di Lanzo furono visitate a scopo di studio da diversi scienziati alla ricerca di nuove, sconosciute specie di vegetali, animali (soprattutto insetti) e minerali. Frutto di tali esplorazioni furono le conseguenti pubblicazioni che ancora oggi sono alla base della storia naturalistica del comprensorio delle Valli di Lanzo.
In particolare fu la ricerca botanica a interessare le valli e sono da ricordare i dati raccolti e le specie erborizzate (cioè raccolte, studiate ed essicate per essere conservate in erbario) da Ludovico Bellardi, principale collaboratore di Carlo Allioni, direttore dal 1762 al 1781 dell’Orto botanico di Torino.
Bellardi fu in Valle di Viù sicuramente nel 1765 e 1768 e forse anche altre volte, molto probabilmente in compagnia di Francesco Peiroleri, il primo disegnatore della Iconographia Taurinensis, una raccolta di 64 volumi con 7470 tavole ad acquerello (realizzate da quattro disegnatori, di cui i primi tre originari di Viù, tra il 1752 e il 1868) raffiguranti specie vegetali coltivate presso l’Orto botanico o raccolte durante appositi viaggi di erborizzazione.
I dati e le specie raccolte da Bellardi e Peiroleri furono poi ripetutamente citate da Allioni nella sua principale opera Flora Pedemontana (Torino, 1785), un testo fondamentale per la storia della botanica non solo subalpina, ma mondiale, in cui descrisse 2813 specie vegetali e contenente 92 tavole raffiguranti 237 specie disegnate da Peiroleri e poi incise su rame per la stampa dal figlio Pietro.
Le specie descritte in quest’opera ovviamente non sono tutte quelle presenti sul territorio piemontese. Le successive scoperte dello stesso Allioni e di altri botanici quali Bellardi, Balbis, Re, ecc. furono segnalate in vari testi. Tra essi vanno indicati gli scritti di Re in cui sono segnalate alcune specie rinvenute nella Valle di Ala.
Giovanni Francesco Re (Condove, 1773 - Torino, 1833) fu professore di botanica, chimica e materia medica nella Scuola veterinaria di Venaria Reale. Re pubblicò numerose memorie di botanica, tra le quali: Flora segusiensis (Torino, 1805), Flora torinese (Torino, 1825-26) e tre appendici alla Flora pedemontanam.
Ecco le specie da lui rinvenute in Valle d’Ala:
§ Ad Floram Pedemontanam appendix altera in “Memorie della Reale Accademia delle Scienze di Torino”, tomo 31, Torino, 1827:
- Arundo alpina Vill., presso le case della Mussa in valle d’Ala.
- Galium laeve, sulle alpi della valle d’Ala.
- Lychnis sylvestris Willd., nei prati alpini della valle d’Ala.
- Rosa rubrifolia, nei prati alpini della valle d’Ala.
- Galeopsis parviflora, in valle d’Ala.
- Euphrasia minima, in valle d’Ala e special-mente presso la Mussa.
- Turritis ciliata Willd., sulle alpi della valle d’Ala.
- Cardus ciliatus Vill., in valle d’Ala.
- Centaurea variifolia, in valle d’Ala.
§ Ad Floram Pedemontanam appendix tertia in “Memorie della Reale Accademia delle Scienze di Torino”, tomo 35, Torino, 1831:
- Veronica pumilla All., sulle Alpi della valle d’Ala.
- Gnaphallium pusillum Hanke e Willd., presso le case della Mussa in valle d’Ala.
Passando agli studiosi di entomologia è da ricordare Flaminio Baudi di Selve (Savigliano, 1821 – Genova,1901) specializzato in Coleotteri, ma anche in Eterotteri.
Scrisse numerose opere brevi, con la descrizione di nuove specie, tra cui il Catalogo dei coleotteri del Piemonte (Torino, 1889).
In tale pubblicazione sono elencate alcune specie da lui trovate, e alcune classificate per la prima volta, nelle Valli di Lanzo:
- Nebria Gyllenhali Schon., Pian della Mussa sopra Balme.
- Niptus quisquiliarum Baudi, Ala e Balme nelle Valli Stura di Lanzo.
- Scotodipnus affinis Baudi, Valli di Lanzo, Ala di Stura, Forno Alpi Graie.
- Hypocyptus seminulum Mannh., Ala di Ceres.
- Phloeocharis laticollis Fauvel., Ala di Stura.
- Choleva velox Spence, Ala di Stura.
- Dahli pedemontana Vuillefr., alte Valli di Lanzo.
- Euryusa amplicollis Baudi, Valli di Lanzo.
- Dilacra pagana Er., Forno Alpi Graie.
- Amaurops carinta Baudi, Forno Alpi Graie.
- Megarthrus nitidulus Kr., Usseglio.
Alle Valli di Lanzo va inoltre collegato un altro entomologo molto noto all’inizio dell’Ottocento, il barone Giuseppe Peiroleri (Torino, 1775 - 1844), figlio di Pietro e nipote di Francesco Peiroleri citati in precedenza.
Fu uno degli entomologi dilettanti più attivi e più ricordati in Piemonte e all’estero, sia per la sua entusiastica attività che per le illustri amicizie scientifiche, e ciò benché non abbia mai pubblicato nulla in proprio.
Provvedeva personalmente alla ricerca e alla cattura degli insetti e si recò spesso anche nella Valle di come scrisse il ministro e storico Luigi Cibrario in Descrizione e cronaca d'Usseglio fondata sopra documenti autentici (Torino, 1862): "Il barone Peyroleri, mastro auditore nella Camera dei conti, che assai si dilettava d'insetti e ne aveva formato ampia raccolta, vi faceva frequenti peregrinazioni".
Nel 1840 Vittore Ghiliani, assistente del Museo di Zoologia di Torino, attribuiva a Peiroleri il rinvenimento in Piemonte di una trentina di specie già note altrove, che segnalava nel suo Elenco delle specie di Coleotteri trovate in Piemonte (Torino, 1887) e soprattutto evidenziava l’identificazione del Dermestide Dermestes roseiventris Peiroleri e del Curcu-lionide Rhynchites praestus Peiroleri, specie, che riteneva inedite, ma le scoperte dei quali furono in seguito attribuite ad altri entomologi.
Famosi entomologi suoi contemporanei (C. Bassi, O. Heer, Kutschera, A.J.J. Solier, J. Sturm) lo omaggiarono dedicandogli, cioè intitolandogli, una decina di loro scoperte.
Da Barmes News n. 42
http://www.comune.balme.to.it/index.php?option=com_content&view=article&id=22&Itemid=31