Santa messa alle ore 11 nel prato dietro le Contessine
VANGELO
Dal Vangelo secondo Giovanni - In quel tempo, molti dei discepoli di Gesù, dopo aver ascoltato, dissero: «Questa parola è dura! Chi può ascoltarla?». Gesù, sapendo dentro di sé che i suoi discepoli mormoravano riguardo a questo, disse loro: «Questo vi scandalizza? E se vedeste il Figlio dell’uomo salire là dov’era prima? È lo Spirito che dà la vita, la carne non giova a nulla; le parole che io vi ho detto sono spirito e sono vita. Ma tra voi vi sono alcuni che non credono». Gesù infatti sapeva fin da principio chi erano quelli che non credevano e chi era colui che lo avrebbe tradito. E diceva: «Per questo vi ho detto che nessuno può venire a me, se non gli è concesso dal Padre». Da quel momento molti dei suoi discepoli tornarono indietro e non andavano più con lui. Disse allora Gesù ai Dodici: «Volete andarvene anche voi?». Gli rispose Simon Pietro: «Signore, da chi andremo? Tu hai parole di vita eterna e noi abbiamo creduto e conosciuto che tu sei il Santo di Dio».
RIFLESSIONE
Dubbi e distacchi fanno parte della fede, infatti “fede” è sinonimo di fiducia e affidamento, non di evidenza. Grave non è avere dubbi, grave è essere indifferenti.
Per questo Gesù è determinato: “volete andarvene anche voi?”. Non fa svendite per convincere o facilitazioni per trattenere, ma, per rispondere al momento di crisi, lui gioca al rialzo. Siamo pronti a seguirlo?
In questi giorni si nota dall’abbronzatura chi è stato al sole. Non serve fare nulla. Basta spogliarsi e chiudere gli occhi. Al resto ci pensa lui e il sole lascia sempre traccia. Anche Dio. Anche l'Eucarestia.
VESPRI Alle ore 18 celebreremo i vespri La Messa a Martassina è alle ore 17
Menù del pranzo
Tomino al rosso Peperone con salsa d'acciuga Pomodoro all'origano Polentina con zuppetta di calamari
Riso alla toma Parmigiana Lasagna di verdure
Polenta e salsiccia Arrosticini in padella Stufato di bue
Pesche con amaretti e cioccolato Crostata di albicocche
Il vangelo di oggi: Dal Vangelo secondo Giovanni - In quel tempo, Gesù disse alla folla: «Io sono il pane vivo, disceso dal cielo. Se uno mangia di questo pane vivrà in eterno e il pane che io darò è la mia carne per la vita del mondo». Allora i Giudei si misero a discutere aspramente fra loro: «Come può costui darci la sua carne da mangiare?». Gesù disse loro: «In verità, in verità io vi dico: se non mangiate la carne del Figlio dell’uomo e non bevete il suo sangue, non avete in voi la vita. Chi mangia la mia carne e beve il mio sangue ha la vita eterna e io lo risusciterò nell’ultimo giorno. Perché la mia carne è vero cibo e il mio sangue vera bevanda. Chi mangia la mia carne e beve il mio sangue rimane in me e io in lui. Come il Padre, che ha la vita, ha mandato me e io vivo per il Padre, così anche colui che mangia me vivrà per me. Questo è il pane disceso dal cielo; non è come quello che mangiarono i padri e morirono. Chi mangia questo pane vivrà in eterno».
RIFLESSIONE
Per la terza domenica si parla di pane. Il pane della vita, il pane vivo, il pane della condivisione, il pane buono, il pane che soddisfa… sono immagini di Dio che diventano specchio per vedere se stessi e chi ci è vicino.
A tavola non si condivide soltanto il cibo, ma sguardi, parole, sorrisi, silenzi. Il senso della vita condisce ciò che si mangia, per questo non tutti i pasti sono uguali: sono festivi o feriali, banchetti o pit-stop, elaborati o semplici, romantici o noiosi.
Ci sono momenti in cui per quello che ti succede nel cuore o nella testa o per quello che devi fare ti scappa la fame o altri in cui ti affoghi per colmare vuoti che hai dentro. Divoriamo incontri, ci nutriamo di relazioni, mordiamo storie, mandiamo giù bocconi amari, lecchiamo esperienze dolci.
Il Vangelo ci spinge a centellinare la nostra interiorità per ritrovare il gusto di tanti bocconi di vita che deglutiamo senza darci mai il tempo di assaporare.
Un ragazzino voleva conoscere quel Dio di cui sentiva parlare. Un giorno mise nello zainetto dei biscotti e un succo di frutta e cominciò a girovagare per scoprire dove abitava Dio. Si fermò stanco sulla panchina di un parco per fare merenda.
Seduta c’era una donna anziana sola. Le offrì uno dei dolci. Lo accettò e sorrise al ragazzo. Quel sorriso era così luminoso che gliene offrì un altro e poi si fermò a farle compagnia.
Quando alla sera arrivò a casa, la madre fu sorpresa: “Cosa hai fatto per essere così felice?”. Il ragazzino rispose: “Oggi ho fatto merenda con Dio! L’ho riconosciuto dal sorriso più bello che abbia mai visto!”.
Anche la vecchietta arrivò a casa raggiante e al figlio perplesso nel vederla così commentò: “Oggi ho fatto merenda con Dio! E sai? È molto più giovane di quel che pensavo!”.
Tutti abbiamo lo stesso bisogno di pane vivo, di bocconi vivi. Ci ingozziamo a volte di surrogati che paghiamo cari o di rimasugli stantii o ammuffiti per colmare la nostra fame di affetto, senso, speranza, stima, forza, serenità, pace.
Chi ama davvero non ha la pretesa di saziare la fame, ma ha la potenza di essere un biscotto di Dio: non riempie la pancia ma accarezza il cuore.
Mangiare il pane vivo dell’eucaristia, il corpo di Cristo, dà vita, dà gusto al quotidiano, dà vitalità ai rapporti, dà il coraggio di scelte vitali nello scegliere di essere non solo “buoni come il pane” ma biscotti di Dio. Buon appetito!
La santa messa oggi è alle ore 11 nel prato dietro casa segue pranzo alle Contessine con antipasti misti riso alla toma tagliolini al ragù polpettine con vellutata di porri stufato di bue con polenta i dolci della casa
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Alle ore 11 santa Messa nel prato dietro le Contessine
Dal Vangelo secondo Giovanni - I Giudei si misero a mormorare contro Gesù perché aveva detto: «Io sono il pane disceso dal cielo». .... I vostri padri hanno mangiato la manna nel deserto e sono morti; questo è il pane che discende dal cielo, perché chi ne mangia non muoia. Io sono il pane vivo, disceso dal cielo. Se uno mangia di questo pane vivrà in eterno e il pane che io darò è la mia carne per la vita del mondo».
COMMENTO In questi giorni scrutiamo il cielo per scorgere stelle cadenti, sperando che una scintilla di luce realizzi i nostri desideri. Il merito delle stelle cadenti non è di esaudire desideri, ma di metterli in luce, coscientizzando chi e cosa più sta a cuore.
Gesù nel Vangelo di oggi si presenta come “disceso dal cielo” perché potessimo essere “istruiti da Dio” a capire noi stessi, comprendendo la preziosità di ciò che siamo e abbiamo. Io sono il pane non solo “vivo” ma “della vita”, dice infatti.
Nel vocabolario per definire il cibo sostanzioso che nutre si usa il termine “com-panatico”: ciò che si mangia col pane. Interessante che per gli antichi l’importanza era data al pane.
Abbiamo bisogno di mettere in luce le priorità della vita.
Abbiamo bisogno che il cielo scenda nella nostra quotidianità.
Stiamo per celebrare la festa dell’Assunzione di Maria in cielo: è per noi l’occasione di sganciarci dalla terra, dalla frenesia degli impegni quotidiani e concederci il dono del viaggio dei viaggi: quello nel cielo dentro di noi.
L’antica liturgia pregava in latino: “Ave maris stella!”. Così vogliamo salutare Maria, stella del mare della nostra vita. Si canta anche: “Bella tu sei qual sole, bianca più della luna e le stelle più belle non saranno mai belle come te”.
La “stella del mare”. È un gancio in mezzo al cielo a cui possiamo appendere i nostri sogni e i nostri bisogni o attaccarci per tirarci su.
La “stella del mare” ci indica la direzione e ci dice “vai oltre!”, non ti fermare, cerca un senso.
La “stella del mare” sovrasta onde minacciose e venti contrari, non scappa nelle stagioni avverse, non teme nuvole grigie, promettendo che ogni paura di essersi perduti o timore di affogare, come ogni tempesta avrà il suo arcobaleno.
La “stella del mare” infine c’è anche se non la vedi o non la guardi perché preso a sfidare le onde contrarie, preoccupato di stare a galla, stressato per non farsi affondare. Fa aprire gli occhi sulla nostra realtà e sulle nostre relazioni, perché tanti sono vicini, ma accanto è un posto per pochi.
Come imitarla vivendo il cielo con i piedi piantati per terra?
In queste ferie di agosto diventa anche la stella di quel mare che è la nostra interiorità, ricco ma tuttavia poco considerato...
Non è questione di desideri utopici, ma di scelta di priorità, perché il merito delle stelle non è di esaudire desideri, ma di mettere in luce i bocconi di pane della vita.
Allora, come canta Edoardo Bennato, “seconda stella a destra, questo è il cammino...e poi dritti fino al mattino!”.
Vieni al Cresto a gustare il pane e le stelle.
ore 12.30 Il menù della festa che condividiamo:
Pane Benedetto Insalata russa Pomodori dell'orto con tomino Frittatina alle erbe Polentina pasticciata
Carnaroli alla Toma o Fusilli al concassé di pomodoro fresco e basilico
Stufato di Asino con patate Spezzatino al sugo con polenta
Panna cotta Pesche al vino Pesche con amaretti e cioccolato
Buona domenica!
Dal Vangelo secondo Giovanni Dissero allora a Gesù: «Che cosa dobbiamo compiere per fare le opere di Dio?». Gesù rispose loro: «Questa è l’opera di Dio: che crediate in colui che egli ha mandato». Allora gli dissero: «Quale segno tu compi perché vediamo e ti crediamo? Quale opera fai? I nostri padri hanno mangiato la manna nel deserto, come sta scritto: “Diede loro da mangiare un pane dal cielo”». Rispose loro Gesù: «In verità, in verità io vi dico: non è Mosè che vi ha dato il pane dal cielo, ma è il Padre mio che vi dà il pane dal cielo, quello vero. Infatti il pane di Dio è colui che discende dal cielo e dà la vita al mondo». Allora gli dissero: «Signore, dacci sempre questo pane». Gesù rispose loro: «Io sono il pane della vita; chi viene a me non avrà fame e chi crede in me non avrà sete, mai!».
Commento
“Signore dà pane a chi ha fame e dà fame a chi ha pane!”. È una simpatica benedizione della tavola che mi piace molto. In queste domeniche ricorre nel Vangelo il tema del pane.
Molti soffrono perché non hanno “accesso” al cibo, molti altri soffrono perché hanno “eccesso” di cibo.
Il Vangelo però ci chiede di fare un esame di coscienza non sulla dieta, ma sul nostro modo di gustare la vita: “Signore dà pane a chi ha fame e dà fame a chi ha pane!” non è una questione di pentole, ma di testa e di cuore.
Dacci oggi il “nostro” pane quotidiano, ci insegna a dire Gesù. Il pane quotidiano non è mai “mio” ma è sempre “nostro”. Le relazioni infatti hanno le dimensioni del cibarsi.
La Bulimia di chi divora gli altri, azzanna esperienze veloci, vive di rapporti mordi e fuggi, risucchia sempre tutto e poi vomita acidità e pretese per sentirsi libero e leggero.
L’Anoressia di chi rifiuta l’altro e, sazio solo di se stesso, riduce al minimo il confronto, il dialogo, la condivisione così niente e nessuno ingolosisce o sazia.
L’amore si esprime nel bacio che è un gustare l’altro, un nutrirsi dell’altro, tanto da dire “ti mangerei di baci”. È l’esperienza originale del neonato che “sente” la mamma nel sapore, nel profumo e nei battiti del cuore sul seno.
Il menù che condividiamo oggi con amore per tutti:
Vitello tonnato Vedure piemontesi Peperone con salsa d'acciuga Polenta con i funghi
Carnaroli alla Toma o Lasagna di melanzane
Stufato di bue con patate Salsiccia al sugo con polenta
Panna cotta Tiramisù Gelato con mirtilli
Buona domenica!
Oggi la santa messa è a Pian Airal alle ore 10.30
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