Eventi

Santo Stefano al Cresto

Per la Festa di Santo Stefano celebreremo la santa messa in  baita davanti al caminetto alle ore 11,00
Alla sera ci troviamo alle 18 per un momento di preghiera per tutti gli amici e collaboratori.

A pranzo:

Porchetta tonnata
Salumi del territorio
Antipasto piemontese con tonno e funghi
Verdure con salsa d'acciuga
Frittatine con cipolla e patate

Riso alla toma
Tagliatelle al ragù

Polenta con salsiccia e spezzatino

Dolci della casa

A cena

Antipastino
Minestrone
Bollito misto
Contorni di verdure
Pere cotte al vino

Saremo aperti fino al 29

Per capodanno quest'anno siamo chiusi.

 

AVVENTO 2023

Dal vangelo secondo Marco

In quel tempo, Gesù disse ai suoi discepoli: «Fate attenzione, vegliate, perché non sapete quando è il momento. È come un uomo, che è partito dopo aver lasciato la propria casa e dato il potere ai suoi servi, a ciascuno il suo compito, e ha ordinato al portiere di vegliare. Vegliate dunque: voi non sapete quando il padrone di casa ritornerà, se alla sera o a mezzanotte o al canto del gallo o al mattino; fate in modo che, giungendo all'improvviso, non vi trovi addormentati. Quello che dico a voi, lo dico a tutti: vegliate!». (Mc 13,33-37)
Gesù invita tutti a vegliare
E noi diciamo: Se tu squarciassi i cieli e scendessi!
Vieni Signore, abbiamo bisogno di te.
Abbiamo sperperato un capitale di fede, di vita, di bellezza.
Abbiamo bisogno di capire come accoglerti, come accorgerci della tua presenza.

 

Festa dell'Immacolata

Siamo aperti dal 7 fino al 10 dicembre

Pranzo dell'Immacolata

Verdure piemontesi con tonno e porcini
Porchetta a cottura lenta con salsa tonnata
Flan di cardi con bagna caôda

Agnolotti al sugo di funghi
Riso Carnaroli con crema di carciofi

Guanciale brasato con purè di patate
oppure Polenta concia con uova al burro

Bônet con marron glacé

 

La cena delle feste è ricca di sorprese e piatti della nonna

 

Apertura per la settimana di Tutti i Santi

Siamo aperti da domenica 29 ottobre tutti i giorni per il ponte di Tutti i Santi.
Ad Ala di Stura la santa messa festiva  segue l'orario invernale: ore 17,30
1 novembre ore 17,30 in parrocchia
2 novembre ore 14.30 al camposanto
Ibra è tornato dal Marocco dove le popolazioni colpite dal terremoto stanno pian piano riscostruendo le casa e gli edifici pubblici.
Purtroppo il Consolato italiano a Casablanca continua a calpestare i diritti umani e rimanda all'infinito i visti per gli aventi diritto al ricongiungimento familiare. La Farnesina è impegnata a stare in piedi nelle crisi mondiali scivolando sempre senza cadere.... Siamo campioni a scivolare all'infinito come un pezzo di sapone da bucato.... riuscendo persino a bloccare all'ONU la risoluzione per il cessate il fuoco in Palestina, per obbedire al padrone del mondo.
Ma noi resistiamo e preghiamo che la pace arrivi come un dono, non meritato, dal cielo.
Se venite a trovarci ecco i piatti che troverete

 

Domenica 15 ottobre 2023

"Abbiamo lasciato la scuola e siamo venute a stare nella parrocchia della Sacra Famiglia. Qui forse siamo più al sicuro. Tutti i cristiani di Gaza praticamente hanno trovato rifugio qui”: lo ha detto all'Agenzia Sir suor Nabila Saleh, preside della scuola delle Rosary’s Sisters, la più grande della Striscia.

La decisione di abbandonare la scuola è arrivata poco fa dopo che Israele ha lanciato l’ultimatum agli abitanti di Gaza city di lasciare la città entro 24 ore per motivi di sicurezza. Alcuni degli sfollati ospitati nella scuola si sono spostati invece verso il valico di Rafah “ancora chiuso”.

Anche la parrocchia, come spiegato al Sir dal parroco padre Gabriel Romanelli, insiste nella area da sgombrare, ma al momento, conferma suor Nabila, “sono ancora tutti all’interno. Non sappiamo cosa accadrà stanotte, se saremo al sicuro o se sarà la nostra tomba”.

“La situazione ogni ora che passa è sempre più drammatica. Chi può fare qualcosa intervenga. Chiediamo aiuto al Papa”, conclude la suora in lacrime. Nella parrocchia oltre a centinaia di sfollati ci sono disabili gravi, malati, anziani e bambini. L’Organizzazione mondiale della sanità, in merito all’ultimatum, ha ribadito che spostare malati gravi equivale a una condanna a morte.

“Le persone preferiscono restare nelle strutture della parrocchia, sanno bene infatti che sono sempre state oasi di pace e non di guerra per tutti, senza distinzioni – dichiara al Sir il parroco, padre Romanelli -. Mi chiedo come sia possibile spostare anziani, malati, disabili, senza mettere a repentaglio la loro incolumità. Hanno paura a muoversi, temono per la loro vita. Da noi ci sono persone che sono state costrette dall’Esercito a sgombrare dalle zone di confine verso il centro città. Adesso dal centro città ci dicono di sgombrare verso sud. Ma tutto è distrutto, dove dobbiamo andare. Ci sono 1500 morti a Gaza, 400 sono bambini, i feriti 6mila. Hanno deciso di rimanere e stare accanto a Gesù in chiesa. Qui si sentono al sicuro. Con loro ci sono religiosi e religiose”.

Nel pomeriggio in parrocchia è stata celebrata una Messa per chiedere la fine della guerra.

Questa la situazione sabato mattina 14 ottobre a Gaza.
Oggi non sappiamo cosa sia successo nella notte. Al Cresto siamo aperti per pregare. Venite a condividere con noi il pasto e la preghiera.
La domenica ci apre alla speranza della Risurrezione.

 
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